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Intervista

 
 
Pietro Bonadio nasce nel Veneto, a Cittanova frazione del comune di Eraclea,
vicino a Jesolo. Fin da bambino dimostra un forte interesse per lo studio della
storia, della letteratura, della poesia e soprattutto della musica. Gli studi
musicali li compie presso il Conservatorio Cesare Pollini di Padova. Si dedica poi
all'insegnamento e all'attività concertistica in Italia e all'estero come pianista,
organista, direttore d'orchestra e di coro, riscuotendo unanimi consensi di
pubblico e di critica per le sue personali interpretazioni.
Dopo la lunga permanenza all'estero, nei cinque anni che trascorre in Lombardia - oltre alla sua attività di docente - dà inizio ai corsi di Guida all'ascolto della musica che porta avanti con sempre crescente successo nei principali centri del Nord Italia.
Ritorna poi nel Veneto e, a partire dal '76, fonda a Venezia l'Associazione Baldassarre Galuppi e l'omonima orchestra, di cui è anche direttore e con la quale esegue numerosi concerti anche per le scuole della provincia. Nel 1994 gli viene conferito il Primo Premio al Secondo Concorso Nazionale di Composizione per Romanze Liriche, Città di Vigonza, Padova.
 
Nel 1995 gli viene assegnato il Premio Segattini per l'attività svolta a favore della musica con la seguente motivazione:
"Ha dato un grande contributo alla divulgazione della cultura musicale ed è stato tra i primissimi in Italia, impegnandosi sin dal 1972, a realizzare lezioni concerto e corsi di guida all'ascolto della musica presso scuole, circoli culturali, enti, stazioni radio e networks televisivi lombardi e veneti, e presso le Università Popolari. Come dice Aaron Copland nel suo famoso libro Come ascoltare la musica:"Il compositore pensa che per giungere ad una comprensione migliore non vi siano scorciatoie. Attirare l'attenzione di chi ascolta su quello che la musica realmente contiene e spiegarne ragionatamente il come e il perché, ecco quello che si può fare. L'ascoltatore deve fare il resto".
                                                          Ho conosciuto Pietro Bonadio al termine di una serata                                                                                       organizzata da un prestigioso circolo culturale milanese per                                                                             presentare una fantasia di brani tratti dalla sua opera lirica Il                                                                           Dottor Zivago. L'ho poi rivisto più volte in occasione di altri                                                                                 eventi che, sempre a Milano, si tengono presso una notissima                                                                           libreria in Galleria Vittorio Emanuele..
                                                          Ma soltanto un paio di mesi fa, dopo un incontro durato un                                                                                 paio d'ore passate ad esplorare questo microcosmo che risponde al nome di Pietro Bonadio, capisco lo spessore del personaggio che mi sta davanti. E così scopro che il Maestro ha scritto una serie di lieder, ha realizzato un video per la città di Jesolo (sua quasi città) abbinando una canzone-leitmotiv ad una serie di immagini filmate, sta scrivendo una colonna sonora per un film, e soprattutto ha composto quella che sicuramente considera la sua creatura più cara - l'opera lirica in quattro atti, Il Dottor Zivago.
 
Completamente conquistato dalla grande vena poetica e dall'insieme di valori che si sprigionano dalle pagine del "Doktor Zivago", nasce in lui un crescente desiderio di diffondere all'intera umanità i messaggi più significativi del romanzo di Pasternàk servendosi di uno degli strumenti più belli e comprensibili a tutti: il linguaggio universale della musica. Inizia così la notazione di alcuni temi musicali che nascono spontaneamente dal trasporto con cui si cala nella magica atmosfera del romanzo.
Nel 1981 intraprende la stesura del libretto e delle musiche di un'opera lirica e in seguito del copione di un balletto Lara destinati ad essere unici al mondo: nessun altro, infatti, prima di lui ha tradotto in musica Il Dottor Zivago.
Dieci anni di intenso lavoro e infine la realizzazione di quest'opera lirica destinata a fondere la poesia che traspare dal romanzo con il vigore e la cantabilità della tradizione operistica italiana.
 
A detta di alcuni critici, musicisti e registi, l'opera è caratterizzata da un'eccezionale forza comunicativa, una grande originalità del linguaggio musicale che la lega ad autori come Bellini, Verdi e Puccini.
L'incisività e la bellezza sono inoltre il risultato di una notevole maturazione artistica del Maestro Bonadio, della sua costante ricerca e del decennale lavoro compositivo.
Alcune grandi personalità del mondo musicale, tra cui il Maestro Mark Ermler direttore del Teatro Bolshoj di Mosca, hanno avuto parole di elogio per la suddetta opera come pure il Maestro Giacomo Zani direttore artistico della Casa Sonzogno che, dopo aver letto la partitura, ha scritto "Ho trovato il lavoro interessante sotto il profilo della riduzione teatrale, fatta dall'autore, e per il linguaggio musicale originale e ricercato. Ho notato inoltre che le voci sono trattate con perizia e rispetto dell'organo vocale!".
Di recente la direzione del teatro Stanislawsky di Mosca, oltre ad aver dato la disponibilità a rappresentare l'opera, ha steso un relazione di elogio che può essre consultata in questo sito.
Conscio del valore intrinseco del suo lavoro e del contenuto storico dell'opera, Pietro Bonadio ha voluto dedicarla al Pontefice Karol Wojtila, che ha accettato la dedica.
 
Mentre conversiamo piacevolmente, Pietro Bonadio mi rivela anche alcuni piccoli segreti della sua vita privata: vegetariano e igienista al punto che tutti i giorni di buon mattino va a farsi la sua corsa (anche se normalmente - com'è facilmente intuibile - non si corica mai molto presto per ragioni professionali), salvo poi interromperla bruscamente per rientrare a casa e buttare giù i temi musicali frutto dell'improvvisa folgorazione.
 
Tra le altre cose Pietro Bonadio è anche autore di un libro autobiografico (ancora inedito) dal titolo Il bambino con l'armonichetta, un romanzo di cui ha scritto il primo volume e a cui medita di dare un seguito dato che la sua vita ha subito una svolta esistenziale e di centinaia di poesie, composizioni che gli vengono alla mente con la stessa facilità delle note musicali.
 
Il tempo concessomi per l'intervista è ormai scaduto e gli impegni incalzano : stanno entrando i giovani di una scolaresca che assisteranno a una lezione-concerto tenuta dal Maestro e già le sue mani, dopo essersi mosse in un gesto di saluto molto simile a quello del direttore d'orchestra che chiede il silenzio in sala, si posano sulla tastiera sgranando una cascata di note.
La melodia mi richiama alla mente uno spot pubblicitario che ho visto in televisione proprio in questi giorni in cui un bimbo su uno sfondo composito molto colorato dice più o meno così "..........perché la musica mi aiuta a crescere" !!!
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